Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/446

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l’altro anzi — il Maier certamente non sentiva cosí ma il fatto cosí si comportava — uno saltava addosso all’altro. La vecchia amicizia da indifferente ch’era stata doveva farsi attiva o morire.

Il Maier salí le scale del palazzo del Reveni con tutt’altro sentimento. Non solo l’amico avrebbe dovuto aiutarlo ma tutti a questo mondo. La sua rovina era una reale ingiustizia, iniqua e turpe. Tanti anni di onesta attività venivano annullati da un istante di spensieratezza! Una spensieratezza che poi era stata originata da troppa bontà e fiducia. Una propria buona qualità di cui intendeva vantarsi fino all’estremo fiato e specialmente dinanzi al tribunale supremo dopo di quel fiato e doversene tanto amaramente dolere. Il vecchio commerciante s’era lasciato indurre di firmare un contratto che lo metteva nelle mani di altre persone che sfruttarono tutto il credito che da quella firma risultava ed erano addirittura scappati da Trieste lasciando dietro di sé pochi mobili di nessun valore e un magazzino vuoto. Il Maier ora ricordava la propria bontà e non il desiderio di veder ancora allargato il proprio campo d’attività.