Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/445

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PRODITORIAMENTE


Poco dopo il tocco il vecchio signor Maier si recò dal Reveni non ben deciso ancora se domandargli conforto od aiuto. Anzi il dubbio era ancora piú vasto. Se non fosse stato sicuro che tutta la città già parlava della sventura che gli era toccata egli avrebbe persino tentato di far entrare il Reveni in un affare in cui egli poteva trovare la salvezza. Vecchio negoziante il signor Maier ma sentendosi affogare s’aggrappava ad ordigni non ancora ben esaminati pur non essendo consapevole di agire altrimenti di quanto avesse fatto in passato in quel lungo passato di attività oculata e perciò sempre accompagnata dalla fortuna. Anzi egli credeva di poter vantarsi di andar ad offrire al Reveni un affare che avrebbe potuto essere per lui di grande valore.

Erano stati buonissimi amici tutta la loro vita. C’era stata una nube quando il Reveni aveva preso moglie e le due loro signore avevano rifiutato di visitarsi. Ma essi avevano continuato a trovarsi ogni giorno per una mezz’oretta alla Borsa e tutti continuavano a ritenerli intimi e loro a sentirsi tali. Oramai avevano ambedue sorpassata la sessantina e guardavano ognuno nella faccia dell’altro i mutamenti che il tempo incideva sulla propria. Quest’amicizia cosí poco intensa s’era approfondita nell’animo per la sua durata. Insieme avevano abbandonata la scuola, il Reveni per entrare in una società d’assicurazioni e il Maier da una ditta in carboni. S’erano ritrovati sulla via parallela e da una all’altra arrivarono a stringersi ogni giorno la mano procedendo di conserva incapaci d’aiutarsi ma anche nell’impossibilità di competere. In affari l’amicizia piú sicura. Specialmente perché il successo li aveva favoriti ambedue facendoli ritrovare ambedue ogni giorno alla stessa altezza.

Ora avveniva il fatto nuovo: Il Maier aveva bisogno del Reveni! Non piú strade parallele. Uno saltava su quella del-