Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/444

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l’affanno all’oscurità. Pensò che quel corpo che fino ad allora — egli, un naturalista che alla scienza aderí non in seguito a studii, ma per inclinazione, subito quando cessò di frequentare la chiesa – aveva ritenuto nient’altro che il suo stesso “io” composto da organi abbastanza complicati in un lavoro che arrivava a formare tale io, ora fosse divenuto la prigione di tale io, una prigione irta di strumenti lesivi che pungevano e stracciavano. Il collo non era forte abbastanza per lasciar passare l’aria necessaria. Carnoso, abbandonato, bastava a sostenere la testa: ed il cibo che doveva animare andava a restringere il già piccolo ambiente per qualche cosa che voleva viverci. Il signor Aghios sorrise: «Ecco che ho scoperto che non sono tutta materia visto che la materia s’accinse a schiacciare lo spirito».

E rivide tutta la sua vita. Interdizioni: La lotta per l’amore, per il denaro, per la vita. La malattia ora aveva semplificato tutto. Si lottava per ottenere l’aria. E tutte le altre lotte erano dimenticate. La disgrazia d’essere nato un cane, un cane sensibile, un cane pieno di compassione per se stesso.