Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/469

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UN CONTRATTO

Io non ho mai capito bene come io sia arrivato alla mia inerzia attuale, io che durante la guerra ero considerato come l’uomo piú intraprendente della città. C’è mio nipote Carlo che consultai anche su questo punto che pure riflette sulla mia salute, e mi disse che facevo bene di stare tranquillo e che avrei potuto riprendere il lavoro alla prossima guerra mondiale. Ma non è sicuro per amore alla quiete che dieci anni or sono un anno dopo l’arrivo del giovine Olivi io abbandonai l’ufficio mio una sera fosca di nebbia e m’arrampicai alla mia villa a piedi per avere piú tempo da riflettere, commosso e seccato dall’altrui abilità e incompetenza mia. E là nell’oscurità pensai intensamente arrivando per necessità di cose alla risoluzione che m’offriva la maggiore comodità. Già ad una data età qualunque pretesto che spinga al riposo è buono.