Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/93

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a vederne altro che quella parte comune a tutti i mortali.

Nel grande silenzio della Laguna, dove egli non scorgeva altra vita che quella rinchiusa in quella gondola, ch’era in certo modo non la vita stessa, ma l’occhio che la guardava, il signor Aghios poté rifigurarsi, ad onta dei palazzi granitici fra cui passava e che non necessariamente implicavano la vita, l’assenza di vita su tutto il pianeta. Pochi giorni prima egli aveva letto in un giornale che oramai si riteneva che quando la terra era già abitabile, per un caso qualunque era stata infettata di vita da un altro pianeta. Dopo tutto si spiegava: I piccoli animali arrivati quaggiú liberamente si misero ad amare e tradire e invasero tutto, il mare e la terra, per svilupparsi e continuare ad amare e tradire in ogni loro stadio.

«Mi stago atento de no far susuro col remo per no sveiarve» disse Bortolo, cui era duro di star zitto per tanto tempo.

Sí! Non era giusto di traversare muti la Laguna e nello stesso tempo di dimenticarla. Si passa dinanzi a Palazzo Pesaro, bruno tempio dalle pietre quadre, ma consacrato all’arte, e ad alta voce il signor Aghios menzionò il nome di Umberto Veruda, il grande pittore triestino il cui capolavoro vi dormiva.

Il Bacis aperse gli occhi per un istante e li richiuse subito. Ma il signor Aghios da quel ricordo si sentí vivificato. La Laguna apparteneva a tutti i veneti ed anche a lui. Era il pertugio per cui essi arrivavano al grande mondo.

Perché da tanta altezza egli improvvisamente scese tanto in basso da ricordare di nuovo il Meuli, l’uomo dalle sette lingue? Forse pel desiderio di svagare il suo compagno, che non pareva ormai piú accessibile alle cose belle fra cui si movevano e, senza farne il nome, raccontò la sua avventura col Meuli, cioè il beneficio che gli aveva reso e come ne era stato compensato.

«Scometo» disse Bortolo «che xe quela figura ludra de...» E nominò un altro gioielliere.

L’Aghios protestò, ma Bortolo insisteva: «Mi lo conosso! El xe proprio capaze de un’azion simile».

«Ma insomma non può essere lui, visto che non è triestino»