Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/92

Da Wikisource.

non comprometto nessuno. Lei domani avrà dimenticato il mio nome e tutta l’avventura.»

Il signor Aghios non protestò. Egli sapeva che del viaggio poco si ricorda. Passano fisonomie e s’accumulano confuse in un cantuccio della memoria, diventando collettività, nazioni, sessi, mai individui. Come nel sogno, ch’era tanto difficile di ricordare, perché piombava dalla notte oscura in un lampo di magnesio in cui s’agitavano cose e persone. Ecco, in un vagone si discorreva e tutto quanto si diceva aveva un sapore di teoria vaga, in quella vettura tanto simile a tutte e passando traverso un paesaggio che a quella vettura non apparteneva. Vero è: Vent’anni prima una giovinetta, ch’egli non aveva mai vista, s’era gettata durante la notte dal vapore in una cabina del quale egli aveva dormito. Per il fatto d’essere stato in quel piroscafo egli non dimenticò piú il nome di quella giovinetta e la immaginava come, caduta in acqua e forse tuttavia galleggiante, guardava allontanarsi il piroscafo illuminato che l’abbandonava alla notte e alla morte. Alla mattina c’era stata una inchiesta a bordo ed egli nel rispondere aveva balbettato, sentendosi colpevole di aver dormito quando avrebbe potuto procurare il soccorso alla giovinetta forse già pentita dell’atto inconsiderato e che forse, prima di essersi rassegnata alla morte, aveva anche domandato aiuto ad alta voce. Ma qui c’era stata l’avventura rara e importante ch’è la morte. Tutto il resto aveva dimenticato. Certo non le sue osservazioni sulle belle donne, sui cani, sui gatti e persino sugli uomini. Non la fisonomia! Era difficile (almeno a lui) di ricordare una linea e invece facilissimo di ritenere un’espressione.

Il Bacis aveva richiuso gli occhi e s’era abbandonato sul cuscino. Il ricordo troppo vivo del proprio dolore l’aveva allontanato da Venezia.

E il signor Aghios lo lasciò tranquillo e si abbandonò alle proprie riflessioni. Costui aveva amato e tradito! In quelle parole c’era una tale sintesi di avventura umana che al signor Aghios parve di trovarsi di nuovo a guardare sul destino umano da un treno lanciato a piena velocità e di non arrivar