Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/194

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nata nella stanza dell’ammalato ove Mario aveva trovato il suo successo. Chi conosce le vie per cui si muove l’ispirazione, non si meraviglierà che dal successo tanto semplice avuto da Mario col fratello, si sia saltati a quel successo del buon diavolo della favola, che aveva avuto bisogno di ammalare per arrivarci. Non intenderà donde sieno venuti quegli uccellini tanto maliziosi che sapevano piangere in pubblico ma, per avarizia, tenevano celata ai compagni la loro buona fortuna, a meno non si supponga, ciò ch’è un po’ difficile, che il poeta, quando scrive, sia chiaroveggente, e che nel proprio successo Mario abbia intuita la malizia di Giulio. Invece bisogna pensare che quando un uomo, nella posizione di Mario, si mette ad analizzare l’elemento successo, attribuisce della malvagità a tutti, anche agli uccellini.

La sera seguente Mario si fece pregare per riprendere la lettura. — Troppo presto ti addormentasti, — disse al fratello — ed ho paura di seccarti. — Ma Giulio non intendeva di rinunziare all’unica letteratura ch’era tanto immune dalla critica. Protestò che arrivava al sonno non per la noia, la quale anzi è nemica