Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/287

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come Mario ebbero il premio della loro innocenza, o, per tanta innocenza, furono distrutti; cose che s’erano viste sempre, ma parevano nuove perchè si avveravano in tali proporzioni da apparire quasi la regola della vita. E Mario, per quei denari che si sentiva in tasca, stette a guardare con sorpresa, e studiò il fenomeno. Abbacinato mormorò: — È più facile conoscere la vita dei passeri che la nostra. — Chissà che la vita nostra non apparisca ai passeri tanto semplice da far creder loro di poter ridurla in favole?

Il Brauer disse: — Quel bestione di un Gaia, giacchè aveva architettata una burla simile, avrebbe dovuto basarla su una somma di almeno cinquecentomila corone. Tu allora avresti avuto in tasca tante di quelle corone da bastarti per tutta la vita.

Mario protestò: — Io, allora, non ci sarei cascato. Non avrei mai ammesso che per il mio romanzo si pagasse tanto. — Il Brauer tacque.

— Che questa mia fortuna non renda più nota la burla che dovetti subire — augurò Mario angosciato.