Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/289

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Poi, per difendere meglio il passero col quale s’immedesimava, Mario gli suggerì anche un’altra risposta: — È un privilegio quello di saper nutrirsi anche delle cose che giacciono. Tu, che non l’hai, sei costretta all’eterna fuga.

La favola non voleva finire più, perchè molto tempo dopo, con altro inchiostro, Mario fece parlare un’altra volta il passero: — Mangi volando, perchè non sai camminare. — Mario si metteva modestamente fra gli animali che camminano, animali utilissimi che possono, in verità, disdegnare coloro che volano, cui il piacere di volare tolse ogni desiderio di altro progresso.

E non era finita. Pare anzi che a quella favola pensasse ogni qualvolta sentiva la comodità di disporre di tanto denaro. Un giorno addirittura s’arrabbiò con la rondinella, che pur non aveva aperto il becco che una volta soltanto: — Osi biasimare un animale perchè non è fatto come te?.

Così parlava il passero col suo cervellino. Ma se fosse fatto obbligo ad ogni animale di badare ai fatti proprii e non imporre le sue