Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/308

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giardino piccolo e verde attorno ad una piccola villa. E vi si accompagnò anche il ricordo di parole con le quali la giovinetta aveva fatto ridere tutti i molti presenti: — Perchè da un tetto non cade mai un gatto solo, ma sempre due? — Così essa allora aveva gettato in faccia a tutti la sua sfacciata innocenza come ora in piazza Goldoni, ed allora era stato tanto innocente anch’io da ridere con tutti gli altri invece che prenderla fra le mie braccia tanto bella e tanto desiderabile. Voglio dire che tale ricordo mi ringiovanì per un istante, e ricordai di essere stato capace di afferrare, di tenere, di lottare.

Augusta fece cessare tale sogno sconvolto con uno scoppio di risa: — La figlia del vecchio Dondi a quest’ora ha la tua età. Chi dunque salutasti tu? La Dondi era di sei anni più vecchia di me. Ah! Ah! Ah! Se fosse capitata qui, invece di sorridere del pericolo, come faceva quella giovinetta, traballando e zoppicando sarebbe finita sotto le nostre ruote.

Anche ora la luce di questo mondo si alterava come se mi fosse improvvisamente pervenuta attraverso ad un prisma. Non subito m’associai