Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/325

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cora non sono contento e cerco di raggiungerlo anche adesso su queste carte.

Io non tenterò mai di fare la sua conoscenza. La sua voce fioca, pare provenga da tempi lontani. Me ne apporta l’emozione: essa stessa essendo un rimpianto, c’è il disordine che dà una avventura intera. Quella voce solitaria ed io qui al mio tavolo che ne analizzo le esitazioni ed il fervore. Un ordine perfetto! Le ore venienti non potranno alterare per me quella voce. Rivedrò queste annotazioni la prossima volta che la sento per vedere se il nuovo presente potrà correggere il ricordo e provarmi ch’io mi sbaglio.

Sono stanco di scrivere per questa sera. Augusta che poco fa mi chiamò oltre il corridoio a quest’ora si sarà addormentata nel suo letto ordinato, la testa legata in quella rete allacciata sotto al mento, ch’essa sopporta per domare i suoi capelli bianchi tagliati corti. Una stretta, un peso che a me impedirebbero di chiuder occhio.

Il suo sonno è tuttavia leggero ma più rumoroso che nel passato. Specialmente alle prime respirazioni, nel primo abbandono. Sembra ad-