Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/326

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dirittura che tutto ad un tratto altri organi che non erano pronti sieno stati chiamati a dirigere la respirazione e, tolti improvvisamente al riposo, rumoreggino. Orrenda macchina questa nostra quando è vecchia! Se ho assistito allo sforzo di Augusta, pavento quello che incombe a me e non raggiungo il sonno se non mi concedo una doppia dose di sonnifero. Perciò faccio bene di non coricarmi che quando Augusta già dorme. È vero che la desto, ma allora essa riprende il sonno più silenziosamente.

E qui mi faccio una raccomandazione ad imitazione di quelle di mio padre: Ricordati di non lagnarti troppo della vecchiaia in queste annotazioni. Aggraveresti la tua posizione.

Ma sarà difficile non parlarne. Meno ingenuo di mio padre so subito che questa è una raccomandazione vana. Essere vecchio il giorno intero, senza un momento di sosta! E invecchiare ad ogni istante! M’abituo con fatica ad essere come sono oggi, e domani ho da sottopormi alla stessa fatica per rimettermi nel sedile che s’è fatto più incomodo ancora. Chi può togliermi il diritto di parlare, gridare, protestare? Tanto più che la protesta è la via più breve alla rassegnazione.