Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/42

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La tranquillità gli apparve quale una prova di forza e qui certamente si ingannava.

Lasciati gli affari, s’avviò all’albergo ove sempre mangiava come molti altri abbienti che così risparmiavano le provviste immagazzinate. Continuava ad esaminarsi camminando. Il desiderio in lui era virilmente calmo, ma intero. Non aveva dubbi e non ricordava neppure che in gioventù, da persona fine quale egli era, ogni simile avventura aveva agitato nel suo petto tutti i problemi del male e del bene. Vedeva solo un lato del problema e gli pareva che ciò ch’egli prendeva gli spettasse se non altro quale un indennizzo per il tanto tempo in cui era stato privo di tanta gioia. In genere è certo che la maggior parte dei vecchi crede di aver molti diritti e soli diritti. Sapendo di non essere più raggiungibili da un’educazione, credono di poter vivere proprio come il loro organismo domanda. Il buon vecchio s’assise al tavolo con un desiderio d’assimilazione che gli ricordava la vera gioventù. Beato, pensò: — La buona e bella cura comincia.

Tuttavia nel tardo pomeriggio quando, abbandonato l’ufficio, il vecchio, per risparmiar-