Pagina:Svevo - Senilità, 1927.djvu/260

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continuavano ad accavallarsi, rimaneva chiaro e giallo.

Emilio pensò che forse neppure Angiolina sarebbe andata all’appuntamento. Ma, di botto, dimenticando da un momento all’altro quello che, fin dalla mattina, aveva deciso, disse: — Io adesso andrò all’ultimo appuntamento con Angiolina. — In fatti, perchè no? Viva o morta, Amalia lo avrebbe diviso per sempre dall’amante, ma perchè non sarebbe andato a dire ad Angiolina che voleva rompere definitivamente ogni relazione con lei? Gli si aperse il cuore alla gioia di quell’ultimo abboccamento. La sua presenza in quella stanza non giovava a nessuno, mentre andando da Angiolina egli portava subito un olocausto ad Amalia. Al Balli che, meravigliato di quelle parole, cercava di distoglierlo dal suo proposito, egli disse che andava all’appuntamento perchè voleva approfittare di quel suo stato d’animo per liberarsi per sempre da Angiolina.

Stefano non gli credette; gli pareva di sentir parlare il solito debole Emilio e gli parve di renderlo più forte raccontandogli che quel giorno stesso egli era stato obbligato di scacciare Angiolina dallo studio. Lo disse con parole che non potevano lasciare dubbio sul motivo.

Emilio impallidì. Oh, la sua avventura non era ancora morta. Rinasceva proprio là, al letto della sorella. Angiolina lo tradiva un’altra volta in modo inaudito. Gli parve di essere preso dallo stesso affanno di cui soffriva Amalia; proprio nell’istante in