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Ella fu pronta in un batter d’occhio, e aveva trovato anche il tempo di rassettare sulla fronte i ricci dei capelli fini ma piuttosto variamente macchiati che coloriti. Quando, infilando i guanti, invitò il Balli ad uscire, ebbe per lui un sorriso col quale pregava di piacergli.

Sulla via ella era più insignificante che mai, vestita tutta di nero, una piccola piuma bianca nel cappellino. Il Balli scherzò sulla piuma. Disse però che gli piaceva e seppe celare il malumore che lo colse all’idea di dover attraversare la città accanto a quella donnetta di un gusto tanto perverso da porre un segnale bianco a sì piccola distanza da terra.

L’aria era tepida ma, coperto di una fitta bianca nebbia, tutta una cappa dello stesso colore, il cielo era veramente invernale e Sant’Andrea con quegli alberi dai lunghi rami nudi, secchi, non ancora tagliati, e il suoFonte/commento: Pagina:Svevo - Senilità, 1927.djvu/295 bianco per la luce impedita e diffusa, sembrava un paesaggio di neve. Riproducendolo e non potendo ridare la mitezza dell’aria, un pittore avrebbe stampata quell’erronea illusione.

— Fra noi tre conosciamo tutta la città — mormorò il Balli. Sul passeggio avevano dovuto rallentare il passo. Così festiva e romorosa e ufficiale, nel grande triste paesaggio e accanto al vasto mare bianco, quella folla era poco seria; aveva del formicaio.

— È lei che conosce tutti, non noi — disse Amalia che ricordava d’essere venuta spesso a quel passeggio senz’aver avuto perciò da stancarsi troppo nei saluti. Tutte le persone che passavano avevano