Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/274

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trovarlo perfettamente in sé e sentendo che lo era da parecchie ore. Ad onta di ciò poco dopo asserí ch’era naturale che cosí fosse e ch’egli lo aveva preveduto. Era un medico che doveva essere abituato a commettere degli errori perché la sua sorpresa non era molto grande quando trovava che i fatti non erano stati docili abbastanza per conformarsi ai suoi responsi. 

Però s’era comportato molto bene durante la malattia e Alfonso con le lagrime agli occhi gli si disse riconoscente. Gli era anche riconoscente se non altro per la soddisfazione che alle sue parole gli vide brillare nel volto. 

Nelle ore pomeridiane venne Mascotti e parve non volesse affatto parlare del viaggio che durante la malattia aveva fatto fare ad Alfonso. Alfonso volle essere freddo e Mascotti se ne accorse presto poiché lo aveva già visto tenergli il broncio e sapeva quale aspetto gli desse l’ira. Gli spiegò che aveva voluto farlo trasportare perché la stanza in casa sua non era affatto adatta ad ospitare un malato. Poi, vedendo che Alfonso non mutava fisonomia, s’imbrogliò alquanto e disse che veramente era stata la Lina, sua figlia, a volerlo fuori di casa. Alfonso taceva ancora sempre e allora Mascotti finí coll’indignarsi: 

— Siamo vecchi, — dichiarò, — ma desideriamo di vivere per qualche anno ancora. 

Era piú di quanto occorresse per rendere Alfonso mite e amichevole. 

Mascotti cambiò subito discorso. Parlò della vendita della casa ora divenuta necessaria. Creglingi, il promesso sposo di Rosina, ne offriva diecimila franchi tutto compreso, persino i mobili che vi erano. 

— A me l’offerta non sembra cattiva, — disse Mascotti. Poco dopo se ne andò. 

Rimasto solo, fu la prima volta che Alfonso ripensò alla sua avventura in città. Il suo cervello aveva trovato riposo nella malattia e il pensiero ad Annetta gli sembrava quasi nuovo. Non poteva appassionarsi per cose avvenute tanto tempo prima e delle quali quasi non voleva riconoscersi responsabile. Egli ora era un uomo nuovo che sapeva quello che voleva. L’altro, colui che aveva sedotto Annetta, era