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banca e gli balenò alla mente la speranza di farsi amare da Maller come impiegato poiché come uomo ne veniva odiato. Anche piú tardi ci pensò. Che cosa c’entravano gli affari d’ufficio con quelli di famiglia? Per Alfonso i suoi con Annetta erano affari di famiglia.
La notte prima era morto Jassy dopo una malattia di pochi giorni di cui aveva passato la metà in ufficio. Il poveretto aveva sempre creduto d’essere indispensabile ed era morto con questa convinzione perché la malattia non gli aveva lasciato il tempo di misurare quanto indifferente fosse la sua assenza alla banca Maller e C. Il toscano Marlucci diede ad Alfonso l’annunzio del decesso invitandolo, nello stesso tempo, a sottoscrivere per una corona mortuaria con la quale gl’impiegati in comune volevano onorare la memoria del vecchio collega.
Non tutti gl’impiegati sapevano dell’assenza di Alfonso di un mese e mezzo. Quando Alfonso raccontò a Marlucci che non poteva aver saputo della morte di Jassy essendo stato assente, il toscano non celò la sua sorpresa, e, quando apprese che durante questo tempo era morta la madre di Alfonso, non si rammentò di dimostrare partecipazione. Rasciugando la firma che Alfonso aveva apposto al foglio, sempre badando a fare lentamente per non macchiarlo, comunicò ad Alfonso che il funerale di Jassy doveva aver luogo il giorno appresso.
Poco dopo venne Sanneo portando seco un pacco di lettere, tutti gli arretrati che durante l’assenza di Alfonso non si erano potuti sbrigare.
— Mi metto a lavorare subito, — disse Alfonso, ma tanto esitante ch’era una chiara domanda di esser lasciato libero per quel giorno. Aveva da metter in ordine la sua stanzetta e, quello che gli premeva di piú, voleva depositare presso un’altra banca i suoi denari.
Sanneo imitò Alfonso. Gli disse che per quei sospesi non c’era premura, ma ebbe l’aspetto malcontento cosí che Alfonso rapidamente deciso si mise subito al lavoro. Incominciava subito la sua opera di rendersi amici i suoi capi.
Miceni venne a salutarlo e fu il primo che trovasse il