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125 ATTO VANNUCCI - DISCORSO SU TACITO

importanza al racconto dalla descrizione di singolari usi e costumi, di vizi e virtù nuove, dalla ricerca delle origini varie argomentate dalle varie fattezze dei corpi. Molte e preziose notizie di geografia e di storia: le tempeste del prigro e grave mare, il cielo torbido di pioggie e di nebbie frequenti, le produzioni del suolo, l’oro, l’argento, le perle: poi la società nei suoi ordinamenti politici, nelle sue vicende, e nelle sue attinenze di costumi, di religione e di lingua con altri popoli. Quando lo scrittore, lasciato l’individuo, rivolge tutto il suo pensiero alla nazione britanna, allora la sua parole piglia il tono solenne, il movimento e la gravità della storia. Abbiamo consigli e speranze di popoli, fremito di moltitudini, ambascerie di città, allocuzioni di capitani, splendide descrizioni di combattimenti, di battaglie, di stragi, di trionfi, di fughe: da una parte l’industria romana che corrompe per vincere, e fa chiamare incivilimento ciò che è parte di servità: dall’altra i forti Caledoni accorrenti in folla dalle selve native a difesa del sacro suolo della patria, e sublime fra tutti Galgaco lor capitano che con aspre e fiere parole eccita le turbe a scuotere l’aborrito giogo straniero. I popoli ingiuriati e oppressi, finalmente alle ingiurie e ai guai della servitù si risvegliano e protestano contro i ladroni del mondo che dopo aver saccheggiata tutta la terra frugano i mari, e chiamano impero trucidare e rapire. Bello e sublime è questo spettacolo delle genti che, sentendo come le voglie divise e discordi le fecero serve, vengono collegate in campo a purgare l’antica vergogna di vendere il sangue per far signoreggiare stranieri. Al santo grido della nazionale indipendenza alla fine risuonano i monti e le valli: e da questo momento comincia la vera vita della nazione britanna che poi sorgerà a maravigliosa poten-