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LIBRO QUARTO 185

Sovente, e in pubblico tali cose dicea, e la rea moglie ridicea le segrete.

VIII. Seiano adunque, parendogli da sollecitare, scelse veleno lento, che mostrasse altro male: e diello a Druso Ligdo eunuco; il che si seppe otto anni dopo. Tiberio, mentre durò il male, ebbe o finse, fermo cuore; e quando era morto e non seppellito, entrò in senato; e a’ consoli che, per duolo mostrare, erano in sedia vile, ricordò l’onor loro e del luogo: e con gli occhi asciutti e parlar non rotto, confortò il senato, che dirottamente piangeva, dicendo: „Che del venir quivi in cotanto dolore a farsi vedere, sapeva poter aver biasimo, solendo gli afflitti per lo più fuggire i conforti de’ parenti e la luce, senza nota di debolezza; ma esso nell’abbracciare la repubblica aver cercato i veri conforti. E compiantosi dell’età d’Augusta decrepita, e della sua mancante, con due nipotini col guscio in capo1;„ domandò condursi quivi i figliuoli dì Germanico conforti unichi de’presenti mali. Andaro i consoli per que’ giovanetti, e

  1. Le metafore nel favellare sono stelle che scintillano. Il nostro volgare n’è pieno e felice. E perchè chiuder loro la porta a entrare nelle nobili scritture, per dire, la Fabbrica non le ha trovate nelli scrittori? Aprasi a questa de’ pulcini, che pone innanzi agli occhi l’età non capace di regnare di que’ binati di quattro anni; d’altra maniera, che quel rudem adhuc nepotum, cioè habentem nepotes rudes regnandi. Uno di que’ tacitismi che l’Alciato nella Pistola della Storia del Giovio chiama senticeta. Prunaie veramente che s’attaccano a’ panni, e ratteugono e affaticano il leggitore. Con questa metafora il parlare è affettuoso, breve e chiaro; e non so che la metafora faccia bassezza, anzi mostra destrezza d’ingegno in trovare il simile nel dissimile.