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Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/399

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392 DEGLI ANNALI

supplire al senato. I Galli fatti già Romani, il dritto acquistano degli onori in Roma, lor causa perorando il principe. — XXIX. Lustro fatto. — XXX. Pubbliche nozze di Messalina e Silio. Claudio vacilla; ma da’ liberti impinto, la moglie e’ ministri di libidine punisce. — XLII. Decretati a Narciso i fregi questorj.

Anno di Roma dccc. di Cristo 47.

Consoli. T. Claudio Cesare IV e L. Vitellio III.

An. di Roma dccci. Di Cristo 48.

Consoli. Aulo Vitellio e L. Vipsanio Publicola.

I. Portentosi principj segnalarono l’anno secolare, in cui Claudio Cesare la quarta volta ma sol surrogato, nuovo esempio in principe, L. Vitellio la seconda furon consoli. Il dì I gennaio, la notte dell’eclissi, tra Gozi e Santerini nell’Egeo spuntò un’isola, fu una fola la fenice portata in Roma da mostrarsi nel Comizio, che se ben marcia fandogna, fu dalla plebe avidamente mirata, e fattone rogito. Il principe altrove intento, col consolato il grado prese di censore dopo Paolo, e Planco non curato, a puntellar la repubblica, che crollava da vecchiaia e da’ vizi predominanti. Rimaser cassi de’ senatori per lusso rovinati e in ispregio. La scamparono i cavalieri per lor numero e ricchezze. Il resto della censura fu come fu, per le tante leggi.

II. Altro sfregio a quella testa vota, che anfana a secco, e con leggi sovra leggi tempesta il mondo, or che in peggior fogna sua casa affoga, era la sempre maggior arroganza de’ liberti. Cesse la lunga