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Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/81

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74 DEGLI ANNALI

acconce a portar macchine, cavalli e viveri, destre a vela, sparvierate a remo: e la baldanza de’ soldati le mostrava di più numero e terrore. Appuntossi che facessero massa nell’Isola de’Batavi, d’agevole sbarco, comoda a mandare le bisogne alla guerra per lo Reno, che per un letto solo, che fa alcune isolette, giunto a’ Batavi, si divide come in due fiumi; l’uno col suo nome e rapido corso passa per la Germania nell’Oceano, l’altro, che nell’orlo della Gallia corre più largo e dolce, muta nome, e lo dicono i paesani Vaale: e poco oltre Mosa, che per ampissima foce si versa nel medesimo Oceano.

VII. Mentre l’armata s’aduna, Cesare manda Silio Legato con gente spedita a danni dei Catti. Esso sentendo esser una fortezza in su la Luppia assediata, v’andò con sei legioni. Silio per le repenti piogge poco altro fe’ che predare la moglie e la figliuola d’Arpi signore de’ Catti, nè Cesare combattè gli assedianti, perchè al grido del suo venire sbandarono. Spiantato nondimeno il nuovo sepolcro delle legioni di Varo, e l’altar vecchio di Druso, rifece l’altare: e con le legioni dietro, per onoranza del padre vi torneò1. Il sepolcro non parve da rinnovare; e tra la fortezza e l’Alisone e’l Reno tutti di nuovi termini e bastioni afforzò.

VIII. Giunta l’armata, avviò i viveri: scompartì per le navi le legioni e gli aiuti: e nella fossa, detta Drusiana, entrato, orò al padre Druso: Che

  1. Di questo costume antichissimo detto Decursio, vedi Senofonte nel sesto di Ciro, Dione 55, Suetonio in Nerone. Il Lipsio cita Omero, Virgilio, Livio, Lucano e Stazio. Postilla di questo libro § LXXXIII.