Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/199

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sua casa sola può trarsi il donativo rinfacciatovi ogni dì, e dato non mai.

XXXVIII. » E perchè non si speri nè anche nel successore, Galba n'ha chiamato dall'esilio uno avaro e fantastico al par di lui. Vedeste, compagni, anche gl'Iddii con quella grossa tempesta abborrire la sciagurata adozione. Il Senato e il popol romano sono del medesimo animo. Senza la vostra virtù non si può fare ; i buoni consigli prendon forza da voi : e senza voi ogni impresa, benchè nobile, è nulla. Non vi chiamo a battaglia nè a pericolo: tutti i soldati son per noi: e quella sola guardia di palagio, che è in toga, non difende mica Galba, ma lo ci serba. Quando ella vi vedrà, quando io le darò il segno, contenderete solo a chi più m' esalti. Non date tempo a quel consiglio che non si può lodare se non eseguito ». Tosto fece aprir l'armerìa: furon l'armi senza ordine, o modo di milizia, rapite, non date a' Pretoriani, o legionari le proprie, per riconoscersij con essi mescolati gli aiuti per le medesime celate e scudi, non Tribuno o Centurione esortava ; ciascun gridava e spronava sè stesso : il veder i buoni addolorati , più che altro accendeva i pessimi.

XXXIX. Pisone dal furibondo crescer della sedizione, e dalle voci risonanti sino a Roma, spaventato , raggiunse Galba vicino al Foro. Tornò Mario Celso con male nuove. Chi consigliava a tornare in palagio, chi salire al Campidoglio , altri pigliar la ringhiera, ad altri bastava Contraddire ; e, come nei Cattivi partiti avviene, quello pareva ottimo che non era più a tempo. Dicesi che Lacone trattò senza saputa di Galba d'uccider T. Vinto; o per addolcire i soldati con la pena di lui , 0 per «reder che egli si