Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/304

Da Wikisource.

indi a Cremona , a trovare la legion prima , detta Italica , e la ventunesima , Rapace, già da Cecina mandate con parte de7 cavalli a tenerla. ,

XV. Quando Antonio seppe queste cose, deliberò d' assaltare quelli eserciti , divisi di luoghi e d'animi , prima che tornasse ne' Capitani l' autorità , nei soldati l'ubbidienza, nelle legioni congiunte il coraggio ; conietturando che Fabio Valente , fedele a Vitellio e buon soldato , fusse partito di Roma, e s'affrettasse , inteso il tradimeuto di Cecina. E Vitello aspettava gran gente germana per la Rezia e aiuti di Brettagna, Callia e Spagna , da fracassar il Mondo di guerra, se Antonio, antivedendo, non anticipava il combattere e vincere. Venne con tutto l'esercito ip due posate da Verona a Bedriaco. L'altro di tenne le legioni a fortificarsi; gli aiuti mandò nel Cremonese, sotto spezie di far gente, a empiersi di preda civile. Egli con quattromila cavalli si discostò da Bedriaco otto miglia perchè predasser con più licenza; e più lontano era, come s'usa, gente a far la scoperta.

XVI. Intorno all'ora quinta del giorno vennero cavalli battendo, a dire, che i nimici eran presso : pochi innanzi: grande movimento e fremito seguitare. Mentre Antonio consulta che sia da fare, Arrio Varo > volonteroso di fare qualche opera, co'più pronti Cavalieri assali e piegò i Vitelliani, con pochi morti Perchè molti accorsivi rivoltaron fortuna , i primi all'affrontare rimasero sezzi al fuggire. Antonio non voleva si tosto , e s' aspettò quel che avvenne. Confortò i suoi a ire con grande animo alla battaglia .' mandò alcune truppe di cavalli aUelatora, lasciando