Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/360

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bellato, e Civile mandò in catena a Nerone. Galba T-lo liberò ; sotto Vitellio l' esei« ito di nuovo il chiedeva al supplizio. Quinci nacquero le loro ire e spe-^ ranze nei nostri mali. Ma Civile più destro che non sogliono i Barbari ( e' s' appellava Sertorio e Annibale , per esser come loro , cieco d'un occhio), temendo di guerra, se dal popolo romano si ribellava alla scoperta ; s'infinse amico di Vespasiano e tutto di sua parte. Ebbe certamente ordine per lettere di Antonio Primo di divertire gli aiuti inviati a Vitellio , e ritenere le legioni , quasi per li tumulti di Germania. Il medesimo di presenza gli avea ordinato Ordeonio Flacco , per amore che portava a Vespasiano, e per zelo della Repubblica che andava in rovina , rinovandosi guerra, e tante migliaia d' armati l'Italia, inondando. . ,

XIV. Civile adunque risoluto di spiccarsi, ma non si scoprire, per far poi secondo gli avvenimenti, cominciò a ingarbugliare in questa maniera: Per ordine di Vitellio si scrivevano i giovani Batavi da portar arme ; cosa grave per sè e aggravata dall'avarizia e libidine de' Ministri, che scrivevano vecchi e non abili , per licenze vendere ; e bei donzelli di alta statura (che molti ve ne ha), per male adoperargliQuindi l' odio : e gli autori del sollevamento gli spinsero a non volere essere scritti. Civile chiama sotto spezie di convitto in un sagro bosco li principali, e de'popolari i più animosi: e quando li vede bene annottati e allegri, fatto preambolo della laude e gloria di lor gente, conta le rubane, gli sforzamenti e gli altri mali del lor servire : » Non esser tenuti, come già, per compagni, ma per ischiavi: e quanto si starà a veder venire un Legato con quel lungo coda/zo