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livello naturale: si dice che nel primo caso la via è in trincea, nel secondo che è in rilevato. Quando poi la strada deve restare molto in alto rispetto alla campagna, invece di fare un rilevato, che riuscirebbe assai costoso, si fa un viadotto, cioè una serie di arcate che sostengono la strada; se la situazione è tale che si dovrebbe fare uno scavo assai grande, si costruisce invece una galleria. Se si deve attraversare un corso d’acqua si ricorre ad un ponte, che ha la forma stessa del viadotto.

I primi ponti e viadotti si costruivano in muratura, ricorrendo a grandi arcate in pietra o mattoni; ma quando cominciò ad estendersi la produzione del ferro, il che avvenne circa all’inizio delle strade ferrate, si fecero i ponti metallici, inventati, a quanto pare, dallo stesso Roberto Stephenson. I ponti metallici presentano il vantaggio di prestarsi alla soluzione di problemi che non si saprebbero risolvere con i ponti in muratura e di riuscire in tanti casi assai più convenienti per la spesa.

I ponti metallici consistono per lo più in due grandi travi poggiate su due o più pile e fra loro congiunte da altre travi trasversali, che portano il binario. Spesso però si ricorre anche a grandi arcate metalliche, che sostengono tante colonne, anch’esse di struttura metallica, su cui poggia il binario.

Nell’arte della costruzione dei ponti metallici si sono fatti straordinari progressi. Il ponte sulla Forth in Inghilterra è lungo circa un chilometro e mezzo e si compone di tre sole arcate, che hanno quindi la luce di cinquecento metri ognuna. Tutta l’opera pesa 16 milioni di chilogrammi e può sopportare un carico di 800 tonnellate.

Sullo stesso tipo del ponte della Forth è stato di recente costruito quello che può essere considerato come il più grande ponte del mondo. Si tratta della grandiosa ed ardita opera sorta nel Canada, per l’attraversamento del fiume Quebec a S. Lorenzo, la quale è costituita da una immensa arcata centrale di 549