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locomotiva consiste nell’impiego del vapore surriscaldato. Si sa che il vapore prodotto a contatto dell’acqua ha una temperatura corrispondente alla sua pressione, sicchè quante volte la temperatura si abbassa anche la pressione diminuisce ed una parte del vapore si ritrasforma in acqua. Quando invece il vapore viene surriscaldato, cioè riscaldato fuori del contatto dell’acqua, assume una temperatura superiore a quella corrispondente alla sua pressione e può, quindi, cedere calore senza condensarsi. Il risultato finale è che il consumo di vapore, a parità di forza prodotta, risulta minore e la macchina diventa più economica.

Ma il fatto più saliente nella evoluzione della locomotiva è sempre l’ingrandimento della sua mole, che si è accresciuta enormemente, specialmente negli ultimi anni. Per un certo tempo i costruttori non riuscirono a fare grandi caldaie perchè temevano che, portando il corpo cilindrico molto in alto, la macchina sarebbe andata incontro a pericolo di rovesciamento. Poi si comprese che tale pericolo è assai lontano non solo, ma il tener alto il centro di gravità può a certi scopi riuscir vantaggioso, e allora si fecero le enormi caldaie di cui son dotate le locomotive moderne. Naturalmente con grandi caldaie occorrono anche grandi focolari, che non potrebbero trovar posto sulle alte ruote delle macchine da viaggiatori. E’ questa la ragione per la quale le macchine celeri sono spesso dotate di due ruote portanti posteriori che, essendo assai più basse delle ruote motrici, lasciano libero il posto allo sviluppo del focolare.

È in America specialmente, dove l’esercizio ferroviario è indotto dalla concorrenza fra le varie linee a ridurre al minimo il costo dei trasporti, che si fanno le più grandi locomotive, raggiungendo dimensioni inconcepibili per noi europei.

A titolo di curiosità citeremo le dimensioni di una locomotiva costruita da una Società ferroviaria