Pagina:Tajani - Le Ferrovie.djvu/7

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slittamento, non occorreva alterare in alcun modo il binario, ma bastava aumentare il peso gravante sulle ruote motrici. E il mezzo più semplice per raggiungere lo scopo era quello di far diventare motrici anche le ruote portanti, collegando le due ruote mosse direttamente dal vapore con quelle che servivano soltanto di sostegno alla macchina. Il collegamento si fece con una catena senza fine, come quella che attualmente s’impiega per le biciclette.

Il principio scoperto da Blackett, che si dice principio dell’aderenza, è importantissimo per tutte le forme di locomozione. Una macchina da trasporto, qualunque essa sia, perchè possa esercitare uno sforzo e nello stesso tempo avanzare, deve rispondere alle condizioni che il peso gravante sulle ruote mosse dal meccanismo, moltiplicato per una frazione più o meno grande a seconda della qualità della strada, riesca superiore allo sforzo da esercitare. Più liscia è la superficie della strada, più grande è il peso che occorre per ottenere l’aderenza. Ciò vale per la locomotiva, come per l’automobile e per la bicicletta, ed anche per i motori animati. Noi stessi non riusciamo a proceder bene sui pavimenti troppo levigati, e l’Orco della leggenda, per non essere inseguìto, faceva sorgere montagne di sapone dietro il suo cammino. Quando il cavallo monta per una salita fa visibilmente un doppio sforzo, uno in senso orizzontale per vincere il peso del carico e l’altro in senso verticale per accrescere artificialmente il proprio peso e ottener così l’aderenza necessaria.

Nel caso della locomotiva e del binario si verificava la legge generale; soltanto che essendo le rotaie più liscie dell’ordinaria superficie stradale, occorreva, come abbiamo detto, ricorrere ad un peso maggiore. La questione, dunque, si riduceva alla necessità di ben proporzionare il peso proprio della macchina col carico da trasportare e non si poteva parlar più di vera difficoltà.

Chiarito questo punto, l’applicazione della loco-