Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/156

Da Wikisource.

capitolo xiii. 129

e con vero affetto di figlia io penso pure alla mia madre lontana.— Queste parole furono da lei pronunziate con tale atteggiamento, e con tali singhiozzi, che mi par di vederla e di sentirla tuttora. Mio marito, ammirando tanta elevatezza di sentimenti, non potè più a lungo negare il suo consenso. Così noi, ricchi di mezzi da curare la malattia di mia suocera, presto avemmo la consolazione di vederla guarita del suo mal d’occhi. Col danaro, che ancora ci avanzava, si comperò quella casetta che ora abbiamo; dove, trasportando per acqua i passeggieri fino al Ponte ai Susini, teniamo anche una specie d’albergo sul fiume Jamacara. In questo modo, tra una cosa e l’altra, ci siamo venuti ajutando: ma tutto in grazia della generosa assistenza di


9