Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/178

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capitolo xv. 151

dal di fuori: «Comaz, Comaz, una visita!»

Sbigottita la giovane spinse in tutta fretta Sachicci entro un armadio, ed appoggiatavisi davanti, con una canzone d’amore sul labbro, come suol dirsi, e con la prece dei defunti nel cuore invocando la morte, e tuttavia dissimulando come meglio poteva, fece scorrere il telajo di carta bianca che separava quella stanza dal salotto: e benchè l’agitazione le avesse tolto il lume dagli occhi, mentre l’ospite entrava, disse in risposta alla voce che l’aveva chiamata: «Che cos’è che vi contraria, mia buona zia? Ah! quel tristo d’Uranochiô sta ad aspettare le visite allontanandosi dal salotto, senza tante cerimonie, proprio al principio del ricevimento. Mi piacerebbe che gli