Pagina:Tanehiko - Uomini e paraventi, 1872.djvu/179

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152 uomini e paraventi.

si tenesse ben d’occhio per sapere dove va a zonzo. Ma io non ho alcuna familiarità con lui, e lascio correre.»

Con queste ciance Comaz avea preso un poco di tempo per ricomporsi, e nell’intenzione di nascondere quanto poteva l’armadio, s’andava allargando le maniche del vestito.

Il nuovo venuto, senza far parola, apriva e chiudeva il ventaglio, facendone risonare le stecche, e guardava, guardava.

Allora Ofana pensando che, qualunque fosse lo stato di Comaz, si poteva parlare liberamente, poichè non v’erano estranei; e d’altra parte spaventata all’idea di vedersi a un tratto comparire davanti chi, secondo lei, doveva arrivare da un momento all’altro, s’affrettò a dire: