Pagina:Tarchetti - Disjecta, 1879.djvu/104

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68 canti del cuore.

o mio povero amico; le nostre lacrime sono senza dubbio l’inconscio prevedimento d’una sciagura maggiore, e per questo tu mi esortavi a godere. Sì, accarezziamo adunque quest’ignoranza, e facciamo che la morte ci sorprenda nel godimento. Oh! almeno un intervallo tra le prime e le ultime lacrime della vita! Troppo sarebbe grande sventura, se gli uomini potessero anche conoscere perchè pianano!