Pagina:Tarchetti - Disjecta, 1879.djvu/105

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canti del cuore. 69



VI.


Io canto la morte della mia giovinezza. Felice chi può cantarla a suo tempo, quando divennero canuti i suoi capelli, e l’età gli addita la tomba della vita! Lasciate che io pianga i miei sogni e le mie speranze. Piove la rugiada dal cielo sul fiore che ebbe un solo giorno di vita, echi non avrà una lacrima per la creatura animata? A venti anni, io canto la morte della mia giovinezza.

Tre grandi epoche segnarono il cammino della mia vita. Bella è la vita rallegrata dal sorriso della speranza, soave è la voce dell’amore