Pagina:Tarchetti - Paolina, 1875.djvu/10

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10 paolina.


Ma gli animi di coloro non erano mossi soltanto da questa considerazione: vi ha qualche cosa di triste e di solenne nelle ruine d’un edificio cha ha veduto succedersi tante generazioni d’uomini, che fu teatro degli affetti più teneri e miti, come della lotta delle passioni più disparate, che ha custodito nel suo seno, come in quello di un amico fedele, il segreto della vita intima della famiglia: pio e meraviglioso segreto, che se a tutti fosse concesso di svolgere, farebbe forse inorridire l’umanità del suo destino. È il sacro pudore della sventura che ci consiglia a serbarlo, e questa religione è per sè stessa e in tutti gli uomini una religione d’istinto, ma invigorita dalla delicatezza dei nostri animi, e da quella fatale, ma pur giusta convinzione, che gli uomini sogliono scorgere in tutto ciò che non è prospero qualche cosa di reietto e di colpevole.

Ma sia egli poi per un sentimento puerile di curiosità, o per quello nobilissimo della compassione, o eziandio per quel naturale egoismo che ci fa trarre conforto da un confronto favorevole tra le nostre fortune, non havvi desiderio più insistente e più inviscerato nella nostra natura che quello di voler lacerare il velo che ci nasconde la storia della vita domestica degli altri uomini.

Egli è certamente per una conseguenza di questo principio, che noi restiamo compresi d’ammirazione d’innanzi alle più modeste reliquie di tutto ciò che vi ha appartenuto, come se ciascun oggetto avesse serbata con sè una parte di quella vita, e le traccie di quegli avvenimenti di cui fu testimonio. Ma ella è pur gentile questa illusione! E chi di voi non ha