Pagina:Tarchetti - Paolina, 1875.djvu/87

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paolina. 87


— Bene, disse l’altro, e d’onde venivate per trovarvi a quell’ora nella via di S. Eustorgio?

— Veniva da.... da.... da passeggiare.

— Ih, ih, interruppe il delegato, ecco già, un po’ di confusione nel vostro cervello; bisogna rispondere a dovere, figliuolo mio, o siamo perduti; noi vediamo tutto, noi sappiamo tutto, e il vostro caso è grave; vi ha la punizione di otto anni di carcere duro, lo dice chiaro l’articolo 473... Se alcuno....

— Sì, sì interruppe Luigi impazientito, io veniva giusto da passeggiare, ho urtato all’angolo della via quei signori; non l’ho fatto apposta, ne avrei chiesto scusa, e n’ebbi delle percosse; fui provocato, non sono poi un santo io, ho voluto difendermi.

— Male, male, replicò dal canto suo il delegato; e conoscereste per caso questo coltello a molla, che fu raccolto sul luogo dello scontro?

— Ah cani, cani!... anche un coltello!... esclamò il giovine; io spero bene di non essere ferito, e si tastò tutto lungo le membra, esaminando i suoi abiti: io non porto coltelli, aggiunse poi, rivolgendosi al delegato.

— Dunque!... esclamò costui.

— Dunque, disse l’altro, è naturale che debba appartenere ad uno dei due.

— E non avete ad aggiungere altro?

— Non una parola, rispose Luigi; ella conosce benissimo come è andata la cosa; io mi sono difeso, ho dato e ricevuto e ne ho fatta la quietanza. Ora spero bene che vorrà la-