Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/256

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sacrestia; l'ordine dei lettori, a cui spetta di leggere a colui che predica, benedir pane e frutta; l'ordine degli esorcisti, che hanno potere d'imporre la mano sugli energumeni e, coll'aiuto dello Spirito Santo, cacciare gli spiriti immondi dai corpi degli ossessi; l'ordine degli accoliti, che hanno missione di portare il candelabro ed apprestar vino e acqua per il sacrificio della Messa.

Erano queste per Ermanno sensazioni recenti di un'ora, e già gli apparivano lontane, e la faccia ossuta del vescovo non aveva più lineamenti, mentre la destra insignita dell'anello episcopale, che si era mossa con tardità solenne per gli atti simbolici del rito, gli rimaneva minacciosamente isolata e visibile nel ricordo, ed Ermanno, inginocchiato adesso davanti all'altar maggiore del Duomo, risentiva il contatto lieve di quella mano e il gelo fugace delle forbici in mezzo ai capelli. I canonici officiavano, rivestiti di paramenti festosi: i chierichetti piccolini, gonfie le spalle per le increspature abbondanti delle cotte inamidate, salivano, scendevano lungo i gradini dell'altare, abbassandosi nelle genuflessioni, poi diventando smisuratamente alti quando agitavano i turiboli con lunghi gesti interminabili; monsignore si trovava a due passi da lui, immobile sopra l'inginocchiatoio, ed Ermanno, pure discernendo ogni menomo rabesco disegnato sui merletti delle cotte, ogni menoma sinuosità d'intaglio nell'inginocchiatoio di monsignore, sentiva che quelle cose ondeggiavano e che si avvicinavano a lui, quasi