Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/99

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— Accettato! - esclamò Fritz Langen, gettando in aria il suo cappello, come faceva a Bönn, quando frequentava l'Università e che le circostanze gli andavano a seconda. Desiderò visitare la casa, dalla soffitta alla cantina, abbandonandosi alle bizzarrie loquaci della sua umoristica giovialità...

— Quale professione esercita suo marito, signora?

— Nessuna. Cura il giardino, sorveglia la casa. È pensionato, ex-maresciallo dei carabinieri.

Fritz Langen simulò enorme stupore.

— Ex-maresciallo dei carabinieri? Inverosimile! Suo marito non è dunque muffato, non è mercorino? Non infierisce nè contro i partigiani del Papa, nè contro quelli dell'Imperatore?

— Nossignore, non infastidisce nessuno - la donna affermò con dignità offesa - Mio marito è un galantuomo.

— Suo nonno almeno sarà stato lucumone etrusco? Mi dica di sì, mi faccia questo piacere!

La donna si preoccupò seriamente, nel timore che un pazzo le fosse capitato in casa; ma venne rassicurata da Bindo Ranieri, che le disse rapido, a bassa voce:

— È un tedesco; una dotta persona.

Oh! allora, trattandosi di un tedesco, dotta persona, ogni assurdità diventava ragionevole. L'affare venne dunque concluso con reciproco soddisfacimento, e quando furono usciti, Bindo Ranieri, col viso di chi è apportatore di lieta novella, disse: