Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/126

Da Wikisource.

villano arricchito e non devi perderti in chiac chiere con un farabutto!

E trascinò Flora dietro di sè a guisa di fu scello che la bufera travolga.

Quando fu all'altro lato del vascone il dottore si fermò un istante per gridare, rivolto a Ger mano:

— E tu venditi alla tua villana; tracannati le sue sporche migliaia, ma non ronzare più da que ste parti, se non vuoi che ti ricacci in gola tutte le parole bugiarde scritte nelle lettere che mi fa cevi portare a questa innocente.

Germano cacciò un urlo di dolore, pensando che Flora potrebbe crederlo capace di averla ab bandonata per la dote di Balbina.

— Vendermi io? Vendermi io? — Sì, e a buon mercato anche — ribattè il dottor Giani, reso furente dalla notizia improv visa del matrimonio del Rosemberg con la Tebaldi. Flora tentò svincolarsi dalla stretta del dottore; ma questo l'afferrò con più forza e ricominciò a correre trascinandosela dietro'. Germano aveva girato anche lui intorno al va scone e camminava come pazzo sulle orme dei fuggitivi. — Ripeta, ripeta quello che ha detto — il giovane esclamava con voce rotta dall'ansito. Il dottore si fermò di nuovo e, tenendo sem pre Flora per il braccio, si rivolse in atto di sfida verso Germano: — Non mi fai paura, bellimbusto. Se hai bi sogno di quattro schiaffi vieni a cercarli dove ti pare; ma questa poverina abbandonata da tutti — e squassava Flora con impeto — questa po-