Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/161

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— Perchè vuoi andartene a casa, bestiolina? 11 bello comincia adesso — e, poiché un signore, passando, l'assordò con uno squillo, essa lo colpì sul viso col manicotto profumato.

— Mamma, non ci posso stare più; mi sento male — insistette Flora con voce di pianto — E poi sono stanca; ho viaggiato.

L'onorevole intervenne. — A me pare che la signorina abbia ragione: senza contare che è quasi mezzanotte. Adriana cedette subito. Se la bestiolina si sen tiva male, era giusto tornarsene a casa! Ripresero la via percorsa; ma, davanti ad Aragno, ci fu un'altra sosta, e questa volta assai burrascosa. — Io sento freddo e voglio prendere un punch — disse Adriana, fermandosi con determinazione e ben decisa a vincere l'ostilità ch'ella prevedeva da parte dell'onorevole, il quale non si dette af fatto la pena di nascondere la sua vivissima con trarietà. Egli aveva scorto, a pochi passi, un gruppo di deputati conoscenti e ciò aumentava il suo cattivo umore. — Se permettete sarò io che verrò a prendere un pimeli a casa vostra, mia cara amica. Avete del cognac eccellente, e con la vostra macchinetta a spirito, un punch è presto fatto. — No, voglio bere un punch da Aragno — rispose Adriana, aggrottando la fronte e battendo il piede in terra nervosamente. L'onorevole Montefalco non voleva cedere. A cinquantasei anni non si è più ragazzi e, quando si ha un nome da tutelare e un posizione sociale da difendere, non è piacevole chiamare il pub-