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Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/179

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dolarsi allegri sugli alti steli e come il fiordispino doveva affacciarsi leggiadro di tra le siepi!

Adriana, studiandosi di apparire tranquilla, disse a Penelope sdegnosamente:

--- Benissimo! Una chiassata in presenza del l'onorevole? Ma l'onorevole pai te questa sera e la chiassata, se mai, dovrete andargliela a fare al suo paese!

— E la posta, signora mia, e la posta? — disse Penelope dolcemente — Con due soldi si scrive in una cartolina tutto ciò che si vuole, e se l'onorevole dovesse passare dei guai in fami glia, e se lei dovesse avere dei gravi dispiaceri con l'onorevole, io potrei sempre dire di averla avvisata in tempo.

— Ma se io non so nemmeno quale è la somma che mi hai prestato! — esclamò Adriana fuori di sè, trovandosi smarrita in un vero gine praio e comprendendo che quei piccoli, esosi, im placabili usurai de' suoi portieri sarebbero stati ca paci di tutto.

Essi avevano, senza dubbio, fiutata la miseria nascosta che da qualche tempo rosicchiava Adriana sotto l'apparente agiatezza. Camilla doveva avere parlato e mostrato in portineria i gioielli che la signora si era veduta costretta di mandare al Monte di pietà.

Le trecento lire dell'onorevole non bastavano nemmeno per cominciare, molto più che Adriana, avara fino all'esosità in certe occasioni, diventava in certe altre di una prodigalità pazza.

Oggi si privava del necessario, condannandosi persino a restare al buio una parte della serata per economizzare pochi centesimi sulla spesa della luce elettrica, domani spendeva cento lire