Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/186

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volgere all'onorevole l'audace domanda? E con quali frasi avrebbe dovuto formularla? Quale scusa addurre, in qual modo entrare in argomento, come imporre alla voce di non tremare alla gola di lasciar li- bero il varco al suono delle parole?

Chiuse gli occhi, indietreggiò con il busto e protese in avanti le mani intrecciate, come ad allontanare da sè, con atto di supremo disgusto e ardente preghiera, un beveraggio troppo amaro.

Le vicende della passione di Cristo, sentite narrar da piccina, con accenti semplici e gravi, dalla sua rustica nutrice, le tornarono in mente; i racconti dei martiri, letti più tardi in convento, nei libri ascetici, le si affollarono al pensiero, ed ella provò l'ardente sete di amore e di sacrificio per cui, in altri tempi, s'imponeva le mortifica zioni più aspre per somigliare, in qualche modo, alle eroine dei libri mistici, ond'era formata la biblioteca della casa bianca e che avevano costi tuito il pascolo dell'accesa sua fantasia. Oh! quante volte, durante la fervida adolescenza, ella aveva sentito dilatarsi il cuore di angoscia voluttuosa al pensiero delle sante giovanette andanti a mo rire per la loro fede, con le chiome sparse, gli occhi levati al cielo, la palma del martirio fio rente già di tra le dita immacolate, e un'aureola divina irraggiante le pure fronti candide e tenui. Gettarsi così, cantando salini, fra le zampe dei leoni, incrociare le braccia sul petto, abbando narsi alla morte, chiudere gli occhi tra i ruggiti delle belve fameliche, tra il sangue fuggente a fiotti dalle membra dilaniate, e ridestarsi, subito dopo, in mezzo a cori di angeli festanti, in mezzo a un folgorìo di ali più bianche della neve al sole, aspirare profumi ignoti ai fiori terrestri e