Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/283

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auguste, tra quei marmi e quelle colonne, senza curarsene, senz'arrestarsi, andando da una navata all'altra come sonnambuli e facendo brevi soste davanti a qualche gruppo, solo perchè la eco dei loro passi copriva il sordo martellare dei loro cuori, ed era per essi una delizia acre udire a vicenda il rapido ansar dei sospiri.

Per alcuni giorni peregrinarono così, quali cie chi, intenti solo a ribadire ogni ora di più la loro catena, finché, dopo suppliche infinite e infiniti dinieghi, dopo avere studiato e messo in pratica un complicato piano strategico, Flora aderì di recarsi a Tivoli con Germano.

Sarebbero partiti la mattina, sarebbero tornati nel pomeriggio e il cavaliere Gualterio non avrebbe potuto sospettare di nulla.

Nel rincasare, in seguito a tale concessione, Flora giurò a sè stessa che avrebbe mancato all'appuntamento, e invece, all'ora precisa, si tro vava alla stazione e saliva col Rosemberg in uno scompartimento di prima classe.