Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/299

Da Wikisource.

recinto inviolabile dalle pareti di bosso, sedet tero sull'orlo di un'urna istoriata, tenendosi per mano.

Tacquero alcun tempo, poscia ella, volgendosi a lui con voce supplice, domandò inaspettata mente:

— Perchè dunque hai sposato Balbina? Egli rimase di stucco. — Come! Non lo sai? — domandò accarez zandole col mento le manine che Flora gli te neva intrecciate sopra una spalla. Flora non sapeva. Chi avrebbe potuto raccon tarle ciò, poiché ella era stata portata via come di schianto dalla casa bianca? Germano le allacciò la vita e disse esitando: — Non potevo fare a meno di sposarla. Es sendo io un galantuomo il mio matrimonio con Balbina diventava necessario. Capisci adesso? Flora si divincolò dalla stretta, alzandosi in piedi e rompendo in singhiozzi. Si alzò anche lui e se la prese nelle braccia per consolarla. Quelle lacrime, pure sembrandogli assurde alla distanza di undici anni, lo sconvolgevano e lo intenerivano. Non sapeva quali parole trovare per tranquil larla, e le palpava dolcemente le spalle, agitate dal moto convulso dei singhiozzi. Ella ripeteva ostinata, con voce interrotta: — Tu eri bugiardo, dicendo di amarmi. Tu non mi amavi e amavi Balbina invece. Germano protestò con indignazione sincera: --- Ma se ti amavo da pazzo! E anche adesso ti amo. Non piangere. Quello che è accaduto non si può cambiare; ma sei tu la mia Flora, la mia