Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/321

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Se la moglie del cavalier Gualterio aveva bi sogno di qualche cosa non bisognava farla aspet tare, e se il cavaliere non doveva saper nulla, tanto meglio.

I debiti che si fanno di nascosto, vengono pa gati sempre con maggiore puntualità.

Ella teneva appunto nel cassetto cinque 'bi glietti da cento, che non aveva ancora trovato il mezzo d'impiegare a modo suo; e l'occasione che si presentava era magnifica.

Penelope, introdotta nel salotto da pranzo, dove la signora stava seduta sopra un divano, volle umilmente rimanere in piedi, in atteggiamento di rispetto.

Tonda, rubiconda, di una nettezza meticolosa,. Penelope si era incanutita a mezzo, e lunghe stri sce bianche rigavano il nero corvino de' suoi ca pelli. Il naso era diventato più adunco e punteg giato di nero, gli occhi, ancor più grifagni, rotea vano irrequieti sotto l'ombra delle ispide soprac ciglia, e poiché due denti le erano caduti sul da vanti della bocca, le parole di sommessione usci vano dalle sue labbra sibilanti quali irose mi nacce.

Flora, impacciata, non sapeva come entrare in argomento, ma Penelope le venne in aiuto con bonaria semplicità.

— Ecco, vede, signora, la portinaia è un con fessore; nè più nè meno di un confessore per i suoi inquilini. Non abbia dunque nessun timore e parli pure liberamente. · Flora le espose con parole alquanto arruffate ciò di cui si trattava, e Penelope si mise a ridere, crollando il capo con gesto di materna indul genza.