Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/356

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E da quel giorno fu cosi, ogniqualvolta egli tentò di riannodare con lei le antiche relazioni.

L'amicizia fra le due famiglie seguitava non pertanto sempre più intima.

I Rosemberg si recavano assai di frequente a trascorrere la serata in casa Gualterio.

Balbina portava il suo lavoro di ricamo, non potendo assolutamente restare in ozio; Reginetta, assai tranquilla, somigliante al padre nei linea menti, ma in tutto somigliante alla madre nel carattere, intagliava silenziosa delle figure, o sfo gliava l'album delle cartoline illustrate; il cava liere iniziava con Germano una interminabile partita a dama, che si prolungava, senza inci denti, per l'intiera serata.

Rimanevano cosi ore ed ore nel salotto da pranzo, seduti in giro presso la tavola centrale, coperta di un tappeto turco, mentre la luce scen deva blanda dalla lampada a sospensione, velata da un paralume di merletto.

Renato, col soprabito sul braccio e il cappello in mano, con la barbetta a punta olezzante e lu cida, i capelli divisi sulla tempia, un sorriso di cortesia sulle labbra, veniva a salutar quei signori prima di uscire.

Offriva a ciascuno una parola amabile ed un saluto, poi, abbozzato presso l'uscio un ultimo, pic colo inchino cumulativo, se ne andava, facendo scric chiolar sul tappeto le scarpe di coppale.

II cavaliere sospirava e, dopo una lunga pausa, ripeteva invariabilmente:

— Mio figlio dice di avere molti affari; ma, quando piove, ci si bagna non è vero? e mio figlio invece è sempre all'asciutto.

I coniugi Rosemberg osservavano che gli af-