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ATTO QUINTO
SCENA PRIMA
ALVIDA, NUTRICE
ALVIDA
In qual parte del mondo or m’ha condotta
La mia Fortuna, e fra qual gente avversa,
O Dei sommi del Cielo?
NUTRICE
Ancor temete,
E vi dolete ancor?
ALVIDA
Io più non temo,
Nè posso più temer, che ’l male è certo,
E certo il danno, e la vergogna, e l’onta.
Già son tradita, esclusa, anzi scacciata,
Perch’è morto in un tempo il Re mio padre,
E del marito mio la fede estinta.
Egli dall’una parte a tutti impone
Ch’a me si asconda l’improvvisa morte:
Dall’altra ei mi conforta, e mi comanda
Ch’io pensi a nuovo sposo, a nuovo amante,
E mi chiama sorella, e mi discaccia
Con queste nome.
O mar di Gotia, o lidi, o porti, o reggia,
Che raccogliesti le Regine antiche,
Dove ricovro, ahi lassa! o dove fuggo?
Dove m’ascondo più? nel proprio regno