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34 IL TORRISMONDO

TORRISMONDO

Faccia quanto ha prefisso il mio destino.

CONSIGLIERO

Pur veggio di salvare alto consiglio
La tua fama e l’onor, che quasi affonda.
E s’egli è ver, ch’abbia sì fermo amore
L’alte radici sue nel molle petto
D’Alvida, anzi nel core e nelle fibre,
Consentir non vorrà ch’ignoto amante,
Nemico amante ed odioso amante,
Tinto del sangue suo le giaccia appresso.
Ella d’amarlo, e di voler negando,
Pertinace a’ tuoi preghi, o pur costante,
Ti porgerà cagion quattro e sei volte
Di ritenerla, e dieci forse e cento.
E dir potrai: non lece, e non conviensi
A Cavaliero il far oltraggio a donna.
Pregherò teco, amico; e teco insieme
Ogni arte usar mi giova, ed ogni ingegno:
Ma sforzar non la voglio. Il buon Germondo
S’egli è di cor magnanimo e gentile,
Farà ch’amore alla ragion dia loco.
Così la sposa tua, così l’amico,
Così l’onor non perderai.

TORRISMONDO

L’onore
Seguita il bene oprar, com’ombra il corpo.

CONSIGLIERO

Questo, ch’onor sovente il mondo appella,
È nell’opinioni e nelle lingue
Esterno ben, ch’în noi deriva altronde.
Nè mai la colpa occulta infamia apporta,
Nè gloria avrai d’alcun bel fatto ascoso: