Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
44 | IL TORRISMONDO |
Onde talor vergogna ho di me stessa.
E gran vergogna è pur, ch’i vaghi augelli
Sorgan sì pronti allor, che ’l Ciel s’inalba,
A salutare il Sole, e ch’io sì tarda
Sorga a lodar, chi diè sua luce al Sole.
SCENA QUARTA
REGINA, ROSMONDA
REGINA
A te sol forse ancora è, figlia, occulto,
Ch’oggi arrivar qui dee il Re Germondo?
ROSMONDA
Anzi è ben noto.
REGINA
E pur non ben si pare.
ROSMONDA
Che deggio far? non so ch’a me s’aspetti
Alcuna cura.
REGINA
O figlia,
Colla Regina sposa irisieme accorlo
Ancor tu dei. S’è quel Signor cortese,
Quel Re, quel Cavalier, che suona il grido,
Ei tosto sen verrà per farvi onore.
ROSMONDA
Io così credo.
REGINA
Or come
Sì gran Re nell’altero, e festo giorno
Così negletta di raccor tu pensi?
Perchè non orni tue leggiadre membra