Pagina:Tasso, Torquato - Il Re Torrismondo, Pisa, 1821.djvu/83

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ATTO QUARTO 79

Lascio tanti ministri, e tanti servi,
Tante vostre ricchezze antiche, e nuove.
Ben senza voi sì grande, e sì possente
L’umil plebe saria difesa inferma
Di fragil torre: voi le torri eccelse
Sete di guerra, e i torreggianti scogli.
Chi voi dunque congiunge a queste sponde,
Nuova difesa fa, nuovo sostegno
Del vostro onore, e l’assicura, ed arma
Contra l’insidie, e i più feroci assalti.
Non temerem, che da remota parte
Venga solcando il mar rapace turba
Per depredarne, o ch’alto incendio infiammi
Le già mature spiche, o i tetti accenda.
Perchè vostra virtù represse, e lunge
Potè scacciar da noi gli oltraggi, e l’onte.
Voi minacciando usciste, o Regi invitti,
E l’un corse all’Occaso, e l’altro all'Orto,
Prima diviso, e poi congiunto in guerra,
Come duo gran torrenti a mezzo il verno,
O duo fulmini alati appresso a’ lampi,
Quando fiammeggia il cielo, e poi rimbomba.
Ma del raro valor vestigia sparse
Altamente lasciaste, offesi, estinti,
Domi, vinti, feriti, oppressi, e stanchi,
Duci, Guerrieri, Regi, Eroi famosi.
Ed in mille alme ancor lo sdegno avvampa,
E ’l desio d’alto impero, e di vendetta,
Lo qual tosto s’accende, e tardi estingue;
E si nasconde a’ più sereni tempi,
Ne’ turbati si scopre, e fuor si mostra
Tanto maggior, quanto più giacque occulto.
Or che pensa il Germano, o pensa il Greco?