Pagina:Tasso, Torquato - Il Re Torrismondo, Pisa, 1821.djvu/99

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ATTO QUARTO 95

S’altra; dove s’asconde, o si ritrova?

INDOVINO

E l’altra, ed u’si trova, ancor s’asconde,
E la ritroverai da te partendo,
E servando la fede.

TORRISMONDO

Intrichi ancora
Gli oscuri sensi di parole incerte,
Per accrescer l’inganno, e ’nsieme il prezzo
Delle menzogne tue. Parlar conviensi,
Talchè si scopra in ragionando il falso.

INDOVINO

È certo il tuo destin, la fede incerta.
Ma, se quant’oro entro le vene asconde
L’avara terra, a me nel prezzo offrissi,
Altro non puoi saper; ch’il Fato involve
L’altre cose, che chiedi, al nostro senso,
E lor nasconde entro profonda notte.
Ma pur veggio nascendo il gran Centauro
Saettar sin dal Cielo, e tender l’arco;
E la belva crudel, ch’irata mugge,
Con terribil sembianza uscir dell’antro,
E paventare il Vecchio: e ’l fiero Marte
Oppor lo scudo, e fiammeggiar nell’elmo,
E colla spada, e fulminar coll’ asta.
Veggio, o parmi veder, del vecchio Atlante
Appresso il cerchio; e ’l gran Delfino ascoso,
E stella minacciar più tarda e pigra.
E la Vergine io veggio, amica all’arti,
Turbata in vista: e la celeste Libra
Con men felici e men sereni raggi:
E cader la corona in mezzo all’onde.
Nè dimostrar benigno e lieto aspetto,