Egli rapido torni e varchi il cielo,
Condotto no, ma da virtú divina 155Rapto, di forme non intese o viste;
A me, che nacqui in terra, e ’n questo velo
Vago d’altra bellezza, e non te ’l celo,
Perdona, ove talor troppo mi stringa
Con lui che mi lusinga. 160Forse ancora avverrà ch’a poco a poco
Di non bramarlo impari,
E col voler mi giunga e mi rischiari
A’ rai del suo celeste e puro foco,
Come nel ciel riluce 165Castore unito a l’immortal Polluce. —
Canzon, cosí l’un nostro affetto e l’altro
Davanti a lei contende
Ch’ambo li regge, e la sentenza attende.